A.A.A Cercasi ingegneri e tecnici

Pietro Carnaghi - Villa Cortese (Mi)

Fondata nel 1922, la Pietro Carnaghi ha alle spalle quasi 100 anni di esperienza ed è oggi un importante punto di riferimento nel campo dell’industria meccanica. L’azienda, a 100% conduzione familiare, è specializzata in macchine utensili come macchine centri di lavoro verticali multitasking, fresatrici a portale mobile, celle flessibili di produzione ed è conosciuta ovunque per la produzione di torni verticali di grosse dimensioni.

Bisognerebbe mettersi in coda per ottenere un posto di lavoro all’interno di un’eccellenza come questa. E invece!

Pochi ingegneri, pochi tecnici, poche persone volenterose di superare la circonvallazione milanese e spostarsi in provincia. E’ vero, Villa Cortese è un piccolo paese a circa 30 Km dalla grande metropoli, ma in questa azienda l’aria che si respira è diversa e di tradizionale ha davvero poco.

Lo dicono i numeri. 230 dipendenti, 80 milioni di euro di fatturato, oltre 1.000 macchine utensili installate di cui il 95% principalmente in Europa, USA, Cina, Russia. La sede comprende capannoni che raggiungono i 22 metri di altezza per gru da 150 tonnellate arrivando a una superficie totale superiore a 55.000 mq di spazi coperti. Senza contare le tre filiali in Germania, Stati Uniti e Cina. Pietro Carnaghi vanta inoltre grandissimi successi, letteralmente. Il tornio più grande del mondo (17 metri di diametro!) arriva proprio da qui.

Un’impresa dunque all’avanguardia la cui carta vincente è l’innovazione. Camminando tra i reparti di produzione, ci si accorge che non ci sono molti addetti all’opera e che tanti macchinari funzionano autonomamente. Questo perché Carnaghi ha introdotto delle tecnologie che permettono ai macchinari prodotti di autodiagnosticarsi, inviare report alla manutenzione, fermarsi in anticipo in caso di problemi.

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Ma se l’uomo al margine è uno dei maggiori timori legati all’automazione, in realtà si torna sempre alla centralità dell’individuo. E’ il lavoratore che prende la decisione dove la macchina non può arrivare, seppur intelligente. Il robot insomma è un ausilio all’uomo.

Quali caratteristiche dovrebbe avere dunque un dipendente “Carnaghi”?

L’azienda e il mercato sono in grande evoluzione, dunque flessibilità è la parola d’ordine. Un percorso formativo tecnico-scientifico è preferibile, esperienze lavorative come stage o alternanza scuola-lavoro un plus. I tempi dell’istruzione e dell’industria non sempre coincidono, è quindi necessario essere sempre aggiornati e per questo un’esperienza sul campo può aiutare a partire con una marcia in più.

Non bastano però solo camici bianchi intonsi, servono ingegneri e tecnici che sappiano sporcarsi le mani. Attenzione, sporcarsi nel modo di dire. Dimenticatevi le vecchie officine e la catena di montaggio. Qui tutto è pulito, ordinato, silenzioso e la tecnologia la fa da padrone. L’operaio è altamente specializzato, lavora utilizzando tablet e computer, conosce il controllo numerico e sa leggere disegni tridimensionali.

Che la meccanica sia appannaggio degli uomini è uno stereotipo duro a morire, tanto che sono davvero pochi i CV che arrivano da donne. In Carnaghi, tranne che per qualche caso eccezionale come la Responsabile del reparto elettrico, responsabile della pianificazione degli acquisti, prevale una presenza maschile. Ciò non è dovuto a una mancanza di bravura, ma al fatto che è l’industria meccanica in primis a non essere pronta ad avere donne in ruoli chiave in produzione o in reparti tecnici. Un trend questo che deve cambiare, a partire proprio dai giovani candidati.

Pietro Carnaghi ha fame di talenti! Per trovarli sono state attivate collaborazioni con l’Università di Aachen in Germania, il Politecnico di Milano, il Consorzio Macchine Utensili e Sistemi di Produzione di Piacenza e l’Istituto Salesiano di Varese. L’impresa fa parte anche di un progetto con un secondo partner industriale e un ente scolastico al fine di trovare il candidato più idoneo. Numerosi studenti sono accolti ogni anno in alternanza scuola-lavoro o per realizzare delle tesi su progetti di ricerca e sviluppo.

L’azienda è internazionale, all’avanguardia e le opportunità che offre sono tante. E se questo non è abbastanza, ecco la ciliegina sulla torta. La Carnaghi è anche molto attenta al territorio e al sociale. E’ stata sponsor per anni della squadra di pallavolo di Villa Cortese passando dai campi di gioco dell’oratorio a quelli della serie A1. Ancora più lodevole il supporto all’Associazione Garavaglia impegnata nella ricerca e cura sui tumori pediatrici e a GICAM, una ONG che organizza missioni mediche nei paesi in cui le cure non sono alla portata di tutti.