Brugnoli: il tessile 4.0 oltre le barriere del Covid

Busto Arsizio (Va)

Dal filo al tessuto finito, integrando il processo di nobilitazione. Il tutto per dare vita a tessuti a maglia circolare premium, destinati a vari settori dell’abbigliamento: casual, sportswear, abbigliamento classico, corsetteria, lingerie, fitness e bagno. Made in Italy e più precisamente made in Busto Arsizio dal 1952, con creatività, passione e innovazione, secondo la tradizione di famiglia. Brugnoli Giovanni Spa in oltre 60 anni di attività, tra cambiamenti epocali e sfide quotidiane, non ha mai smesso di prestare attenzione alla sostenibilità dei suoi progetti, arrivando nel 2015 a depositare ed ottenere un brevetto per una linea di tessuti elasticizzati con bio poliammide, realizzata con processo produttivo a basso consumo di acqua ed energia (-20% rispetto al processo standard) e con una poliammide bio-based proveniente da una fonte totalmente rinnovabile, 100% petroleum-free, con un ridotto impatto sulla variazione climatica (-25% rispetto alla poliammide standard). 

 

 

“Per noi, creare un tessuto di qualità significa avere la capacità di immaginarlo e l’esperienza per realizzarlo. Questo è ciò che sappiamo fare meglio e questo è ciò che facciamo, ogni giorno. Nella creazione dei nuovi articoli viene data particolare attenzione alla scelta dei filati, alla ricerca di aspetti e mani innovative e rispondenti alle tendenze del momento”, spiega Massimiliano Denna, Amministratore Delegato dell’azienda bustocca che destina al mercato estero, soprattutto europeo, il 70% dei suoi prodotti.

Con una storia in continua evoluzione ed una naturale propensione al cambiamento, era destino che il cammino di Brugnoli e le tecnologie 4.0 si incrociassero, presto o tardi. L’occasione è stata il “Piano nazionale Industria 4.0”, varato nel 2017 dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a supporto ed incentivo delle imprese per investimenti in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. “Siamo partiti 3 anni fa grazie alla Legge Calenda con un potenziamento delle tecnologie 4.0. Abbiamo fatto investimenti importanti a livello di macchinari, come ad esempio telai integrati con sistemi remoti di pianificazione della produzione – spiega ancora Denna –. Il progetto ha avuto come primo obiettivo l’integrazione dell’azienda a 360 gradi tra i vari reparti, quindi non solo la produzione, ma anche la parte commerciale e la parte amministrativa, proprio per riuscire a dare un servizio migliore e più rapido ai nostri clienti”.   La nostra produzione prevede un approccio totalmente verticale: comprende il design, la tessitura, la tintoria e la delicata parte del finissaggio, che è quello che rende distintivo un tessuto. Industria 4.0 per noi ha significato dare una maggior trasparenza lungo tutta la filiera produttiva e ci ha permesso di reagire tempestivamente  e meglio alle richieste dei clienti.

E i risultati di questo primo approccio tecnologico si sono visti, sia all’interno, che all’esterno: “I progetti sono stati portati avanti non dall’alto, ma attraverso la creazione di team di lavoro dedicati e quindi tutti i nostri collaboratori sono stati coinvolti da subito e molto felici di partecipare. Anche in termini di customer service abbiamo subito avuto segnali positivi: l’obiettivo è migliorare sempre più, essere più rapidi e riuscire a portare la qualità che abbiamo nei nostri tessuti anche in tutto quello che è il processo di servizio al cliente”, precisa l’Ad di Brugnoli.

 

 

A parlare dell’ultimo progetto tecnologico portato avanti dall’impresa di Busto Arsizio è, invece, il Direttore Generale Alessandro Avignolo: “Dai primi esordi nel 2017, abbiamo integrato in azienda diverse tecnologie di Industry 4.0, iniziando a coltivare un nostro personale progetto digitale. Siamo partiti con i sistemi di  produzione, per poi approdare ad una piattaforma di presentazione digitale delle nostre collezioni, integrata con diversi strumenti che ci hanno permesso di arrivare ai clienti, anche se lontani, per presentare le nostre novità. Il tutto è stato poi integrato sia  con una piattaforma di document  e workflow management per la gestione dei processi pre e post vendita, che con un sistema ad hoc  di business intelligence che misura l’efficienza di tutti questi processi”.

Ma in parole semplici, come funziona questa innovativa piattaforma di workflow, sviluppata in house, che dà la possibilità di presentare ai clienti le collezioni anche in remoto e ricevere, in presa diretta, degli ordini?

“E’ una vera e propria esperienza di vendita, dove, anche se purtroppo non si può toccare il tessuto, si arriva così vicino ad immaginarlo e ad approfondirne le caratteristiche che il cliente ne esce soddisfatto. A partire dall’inizio del  lockdown, che ha avuto e continua ad avere impatti diversi sui singoli paesi, abbiamo voluto creare degli incontri da remoto con lo stesso impatto emozionale  come in presenza del cliente. Si può viaggiare nella collezione, selezionando i tessuti più adatti e facendo una scelta più mirata e consapevole. Ma soprattutto più immediata, in quanto la piattaforma si integra perfettamente con il flusso di produzione-stock-campionature e spedizione, ottenendo risposte in tempo reale” – prosegue Avignolo. “Questo ci ha permesso di rimanere in costante contatto con i nostri clienti, di acquisirne di nuovi e di avere uno strumento di ottimizzazione della condivisione tra la nostra forza vendita esterna e i nostri uffici interni”.

È stato necessario, per Brugnoli, investire sulla formazione del personale per rendere la tecnologia accessibile e fruibile a tutti, ma dopo un iniziale periodo di assestamento, i risultati non hanno tardato ad arrivare. E i progetti per il futuro? “Continuare a far parte del cambiamento e non subirlo. Continuare con il potenziamento  tecnologico e digitale dell’azienda, che deve andare di pari passo con lo sviluppo industriale e creativo”, chiosa Massimiliano Denna.