L’innovazione che cambia faccia all’azienda e fa emergere nuovi talenti

NTS Spa, Lallio (Bg)

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Da operaio a responsabile dell’automazione in tre anni. È il percorso compiuto da Davide, dipendente di NTS SpA di Lallio, azienda bergamasca che si occupa di stampi e stampaggio di materie plastiche, termoplastiche e termoindurenti e che ha avviato un programma in più tappe di transizione verso l’Industria 4.0 fatto di investimenti in tecnologia e software di interconnessione, salto gestionale e piani di formazione per tutto il personale. Grazie a questi piani sono così emersi talenti e potenzialità inespressi che sono stati valorizzati e hanno facilitato un salto di qualità innovativo dell’azienda.

“Già da alcuni anni – spiega Marco Manzoni, vicepresidente e amministratore di NTS – abbiamo avviato un percorso di crescita tecnologica e non solo. Abbiamo presto capito che se avessimo lasciato indietro le persone l’interconnessione fra le macchine e i robot sarebbe di fatto risultata sterile. Così abbiamo fatto subito partire in parallelo piani formativi che hanno avuto l’obiettivo principale di sviluppare competenze interne”. Una mossa vincente: “E non si tratta di casi isolati. In effetti proprio la sfida posta delle nuove tecnologie ci ha consentito di capire che in questi anni eravamo stati abili a far proprio molto del know-how legato alle nostre produzioni e ci ha permesso quindi di sviluppare e mettere a frutto una nostra innovazione interna”.

Un percorso collettivo che ha finito per fugare in buona parte i timori che sempre portano il cambiamento e l’introduzione di novità tecnologiche e gestionali. I risultati ora sono tangibili: il recente investimento di 1 milione di euro per una nuova isola robotizzata che consente alta produttività e qualità a basso presidio umano per il mercato automotive tedesco sta già portando frutti, l’interconnessione con il software Manufacturing Execution System che monitora l’intero sistema produttivo e permette di avere disponibili in tempo reale e controllare tutto il processo gestendo le emergenze fluidifica il lavoro e minimizza i tempi morti. Tutto ciò apre le porte all’acquisizione di una nuova identità: il passaggio da azienda terzista, pur di alto profilo tecnologico, a partner globale, in grado di gestire il processo dalla prototipazione al prodotto finito.

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“In effetti – conferma Marco Manzoni – grazie alla spinta delle nuove tecnologie e della digitalizzazione, su cui abbiamo cominciato a riflettere, con molta umiltà, già da alcuni anni, interrogandoci sugli investimenti prioritari, stiamo veramente cambiando faccia all’azienda. Per fortuna, ed è stata una grande soddisfazione, ci siamo però resi conto che se da un lato dovevamo sicuramente investire e cambiare, dall’altro avevamo accumulato al nostro interno basi importanti di know-how per programmare e sviluppare sistemi di automazione tagliati su misura per noi. In questi anni siamo stati abili nel far proprie le tecnologie e gli stimoli che ci venivano dall’esterno e abbiamo quindi potuto contare su buone basi per compiere un vero e proprio salto di qualità. Questo processo ha permesso di far emergere alcune figure chiave che hanno accresciuto molto la loro professionalità, ma in generale credo che questi passaggi, se condotti con vera consapevolezza e accortezza, mettano in moto meccanismi di rafforzamento delle competenze veramente generalizzati. Del resto, almeno nel nostro ambito, il lavoro manuale e ripetitivo è poco sostenibile economicamente. Sfruttare al meglio le nuove tecnologie grazie alla crescita delle competenze per dare più valore aggiunto è la strada percorribile”.

Timori e perplessità, sempre presenti in caso di cambiamenti, si attenuano quando c’è chiarezza e condivisione su obiettivi e processi. “Prima – racconta Marco Manzoni - avevamo incontri con il personale occasionali. Oggi abbiamo meeting frequenti (giornalieri, settimanali, mensili in base all’oggetto) anche stand up meeting: 10’ in piedi di condivisione. Ogni anno, inoltre, tutte le persone in azienda vengono ascoltate singolarmente. Con ogni nostro collaboratore facciamo una valutazione condivisa delle competenze: si tratta di un colloquio di ascolto e confronto, non certo di un esame; se ci sono esigenze formative le facciamo emergere, l’obiettivo è quello di mettere in condizioni le persone di lavorare meglio con sempre maggior competenza”.

Il progetto per il miglioramento della gestione e della valorizzazione delle risorse umane prevede, sulla base di una mappatura delle competenze (tecniche e soft skills) richieste ai diversi profili aziendali e l’individuazione dei gap esistenti, la creazione di percorsi formativi ad hoc, la definizione di criteri per lo più oggettivi su cui stabilire le retribuzioni variabili, il potenziamento della comunicazione interna e dell’approccio professionale.

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20181116_163601.jpg20181116_163749.jpg“Tutto questo stimola i dipendenti a migliorarsi, allenandosi ad essere “open” e flessibili e garantisce alla nostra azienda di crescere, mostrando al mercato nuove competenze”. Oggi i dipendenti sono 120: un numero che varia ogni mese secondo le turbolenze del mercato e l’eventuale acquisizione di nuovi ordini. Aldilà della variabilità del mercato, NTS è sempre orientata a crescere pertanto continuerà ad incontrare nuovi profili professionali anche nel corso del 2019. Se è vero che i piani di formazione hanno permesso la crescita interna delle professionalità, in parallelo, per alcune funzioni, si è proceduto ad assunzioni mirate: è il caso di un ingegnere come Data Analyst, dedicato all’analisi delle performances produttive nell’ottica del miglioramento continuo, un ingegnere Project Manager ed un altro come Production Planner.

“A che punto siamo del nostro cammino di innovazione digitale? Per saperlo con maggior oggettività stiamo procedendo all’assessment proposto dal Digital Innovation Hub che ci metterà in condizione di avere la fotografia dello stato attuale e di pianificare in modo più strutturato i prossimi step”.

Anche in questo caso il cambiamento tecnologico si accompagna a un cambiamento organizzativo: “Per la prima volta stiamo generando un piano industriale che guarda in là negli anni, fino al 2021, e indica anche gli investimenti da mettere in cantiere di anno in anno. Abbiamo già oggi investimenti pari al 7% del fatturato in ricerca e sviluppo per cui vorremmo mantenere e incrementare tale percentuale”.

NTS SpA ha chiuso il 2017 con un giro d’affari di 25 milioni di euro e conta di chiudere il 2018 con un incremento del 4%. Fondata nel 1959 dal nonno Alessandro Manzoni, un operaio addetto alle attività di costruzione stampi, si caratterizza come impresa familiare di eccellenza. L’azienda originariamente annoverava nel proprio portafoglio clienti società operanti per lo più nel settore elettrico e, nel corso degli anni, ha ampliato il proprio business fornendo anche clienti nei settori automotive, meccanico, elettronica di consumo e design, occupandosi sia degli aspetti progettuali, sia della produzione e gestione degli stampi, oltre allo stampaggio e all’assemblaggio di componenti. Dal 2005 ha aperto un impianto industriale in Romania che rappresenta il servizio “low cost country” dove vengono svolte le attività ad alto tasso di manodopera. NTS è anche membro del programma Global Compact delle Nazioni Unite focalizzato sul raggiungimento di obiettivi sostenibili, dall’impatto ambientale alla sicurezza e valorizzazione del lavoro umano. 

Presidente per tre anni del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Bergamo, Marco Manzoni, è anche amministratore di Spin-on, una Rete d’Impresa che unisce il sapere del mondo plastico di NTS con quello di FAE Technology Spa, azienda bergamasca impegnata nel campo della progettazione, prototipazione e produzione in serie di sistemi elettronici. L’obiettivo comune è quello di sviluppare un nuovo business integrato tramite la sinergia delle rispettive competenze e di garantire al proprio mercato di riferimento servizio e prodotti completi e tecnologici “chiavi in mano”. NTS SpA ha anche recentemente fatto il suo ingresso nel mondo delle Fondazioni ITS, con l‘intento di rendere sempre più proficuo il rapporto scuola-impresa e generare futuro e tecnologia in tutto il territorio.

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