Rendere accettabile il cambiamento

B.D.G. EL di Bardello

 

 di Chiara Mazzetti – Unione degli Industriali della Provincia di Varese

“Nessuno sa come andrà: la sfida è mettere in atto il cambiamento senza che nessuno si opponga”. Alla B.D.G. EL di Bardello si ragiona di Industria 4.0 dal punto di vista dei dipendenti: 36, per la precisione, quelli in forza in una delle tipiche pmi manifatturiere varesine, operante da oltre 60 anni nel mercato della componentistica elettromeccanica ed elettronica per il settore degli elettrodomestici. Il nodo del contendere, secondo il Direttore Generale Carlo Del Grande, non è tanto l’accettare o meno il progresso tecnologico, ma “renderlo accettabile”.

bdgel_5.JPG“È necessario un salto mentale, che inizialmente ti destabilizza: il rischio è trovarsi a fare innovazione per osmosi, solo perché la fanno tutti e non perché ne sei realmente convinto”. Come fare dunque per non farsi sopraffare? È indubbio il fatto che, presto o tardi, ciascuno di noi verrà cambiato dalla rivoluzione in atto, ma come afferma di nuovo Del Grande “il cambiamento deve essere costruttivo. Il lavoro sta mutando in maniera radicale e richiede una presenza sempre più consapevole degli operatori, che saranno sempre più chiamati a verificare quello che fanno le macchine. Non a tutti andrà bene però. Dall’artigianalità si passerà ai tecnicismi. Come si risolverà? Boh, io non ho una risposta. Secondo la mia esperienza, inizialmente si ha a che fare con una sorta di pregiudizio, perché chiedi alle persone di uscire dalla loro zona di comfort”. 

B.D.G. EL, come raccontano tre diverse generazioni di dipendenti che stanno affrontando il passaggio alle logiche 4.0, ha da poco iniziato un percorso di gestione dei processi aziendali, volto ad una più profonda comprensione dei dati prodotti dalle macchine. E lo ha fatto connettendo gli impianti ad un software in grado di mapparne istantaneamente le prestazioni in modo puntuale. “Abbiamo messo sotto controllo e sotto verifica alcune linee di produzione per dei prodotti legati al settore del freddo – chiarisce il Direttore Generale –. Stiamo ricavando dei dati molto interessanti che ci permettono di gestire una manutenzione preventiva, di rendere più efficiente la parte produttiva e avere il controllo di gestione di quelli che sono i magazzini intermedi”.

A spiegare le ragioni che hanno spinto una piccola e media impresa della provincia di Varese a digitalizzarsi è la Responsabile Qualità Katia Passari: “Ci siamo addentrati in un percorso di audit per diventare fornitori diretti di Electrolux, il che ha implicato un cammino di miglioramento e un primo contatto con il Lean Club della LIUC – Università Cattaneo di Castellanza. Ci hanno ‘prestato’ due tesisti per iniziare a mettere in atto il cambiamento di cui avevamo bisogno e in seguito abbiamo aderito a diversi corsi di formazione, organizzati sempre dalla LIUC”.

Il principio è “Passare ad informatizzare i processi se prima si è fatta pulizia”, ovvero l’esemplificazione pratica del concetto “Fare di più e meglio con meno”. Ridurre gli sprechi, ottimizzare le attività di reparto e l’organizzazione del flusso produttivo, semplificare i percorsi all’interno dell’azienda e fare tanta formazione al personale: questi gli ambiti in cui B.D.G. EL applica la filosofia lean. “Eravamo un’azienda che dedicava molto tempo alla formazione delle persone, sui temi legati ai processi, attraverso una grande quantità di istruzioni operative cartacee – spiega Carlo Del Grande –. Oggi molti dei nostri processi sono automatizzati e stanno diventando sempre più controllabili. Vengono anche ridiscussi in maniera periodica, per ottenere sempre di più una procedura ed un processo continuamente aggiornati”.

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Al centro della trasformazione digitale, però, ci sono sempre state le persone. E l’esperienza di Katia Biscaro, assunta nel 1991 per lavorare in produzione e approdata poi nell’ufficio qualità dopo una formazione sul campo, ne è la conferma. “Ho vissuto una situazione agli antipodi rispetto all’attuale. Le conoscenze e le competenze si sono sviluppate negli anni. Un’evoluzione che ci ha dato tanto, ma richiesto altrettanto. C’è molto di più da sapere oggi rispetto a quando sono arrivata, ma rifarei tutto da capo se potessi. Senza la minima esitazione. Ho avuto l’opportunità di crescere insieme all’azienda, attraversando il processo di digitalizzazione, senza mai essere messa da parte. Il digitale, per me, è stata l’occasione di sperimentare qualcosa di nuovo: una possibilità che in pochi possono vantare”.

Terza campana è quella del giovane Pier Giovanni Micale, arrivato come tirocinante nell’impresa di Bardello, dopo un post diploma come programmatore di web app, per lavorare ad una tesi di laurea in Ingegneria Industriale: “La mia idea di industria 4.0 era sostanzialmente legata ai robot, ma qui in B.D.G. EL ho scoperto che c’è molto di più. Il mio compito è di data analytics, ovvero l’analisi dei dati collettati da un software che analizza una sola macchina. Ho iniziato eliminando i dati che non erano rilevanti per l’azienda e sono poi passato ad analizzare i fermi e i blocchi, per stilare un preciso andamento dell’effettivo lavoro svolto da quella macchina”.

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