ACCORDO UBI BANCA- CONFINDUSTRIA LOMBARDIA

Plafond da un miliardo per l’impresa smart

di Luca Orlando

(Marka)

3' di lettura


Consulenza specializzata. E naturalmente fondi. È l'obiettivo del protocollo di intesa firmato da Ubi Banca e Confindustria Lombardia per sostenere le imprese impegnate in processi di innovazione e trasformazione digitale.

Accordo che rappresenta un altro tassello nella sinergia attivata tra l'istituto di credito ed il sistema Confindustria e rientra nella partnership avviata lo scorso marzo all'interno del progetto “Credito” attivato dagli industriali lombardi. Nato con l'obiettivo di favorire l'accesso delle Pmi a strumenti di finanziamento bancari dedicati agli investimenti, soprattutto quelli destinati alle filiere e a industria 4.0.
L'intesa prevede il coinvolgimento del Digital Innovation Hub Lombardia in un ruolo chiave, per offrire un sostegno alle aziende attraverso l'avvio di un percorso di formazione congiunta. Attività che Ubi Banca e l'associazione degli industriali avvieranno sulle modalità di valutazione dei progetti di investimento delle imprese, del credito e degli strumenti di agevolazione offerti da Impresa 4.0.

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La collaborazione, in particolare, punta a valorizzare le “Filiere 4.0” in modo da migliorare la capacità di portare credito alle aziende che ne fanno parte. Con questo obiettivo Confindustria Lombardia e la Banca, con il supporto del DIH Lombardia, approfondiranno i bisogni delle realtà appartenenti alle filiere industriali a cui adegueranno una specifica offerta di credito. La partnership consentirà alle imprese di accedere al Plafond Ricerca, Sviluppo e Innovazione da 1 miliardo di euro tramite un'offerta bancaria con finanziamenti a medio e lungo termine e leasing.
«Competitività delle imprese e innovazione nel mondo produttivo - afferma Frederik Geertman, Chief Commercial Officer e Vice Direttore Generale di Ubi Banca - sono gli obiettivi del lavoro avviato con il sistema confindustriale a livello nazionale e l'intesa siglata con Confindustria Lombardia rientra in questo contesto. Il nostro istituto di credito mette a disposizione una rete di specialisti collegati al Digital Innovation Hub competenti sugli strumenti del Piano Nazionale Impresa 4.0 e sul finanziamento di progetti di trasformazione, anche attraverso fondi agevolati e accesso al mercato dei capitali. Come Banca stiamo facendo la nostra parte lavorando in stretta sinergia con i protagonisti del sistema economico locale».
«Oggi aggiungiamo un nuovo tassello al progetto Credito di Confindustria Lombardia – dichiara Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia –, un progetto nato nell'interesse delle nostre pmi e dei territori lombardi. Dopo l'accordo quadro siglato lo scorso 4 marzo con i cinque principali istituti di credito, quella con Ubi è già la terza intesa bilaterale sottoscritta al fine di dare seguito operativo all'accordo quadro. Con Ubi ci siamo concentrati sul sostegno agli investimenti in innovazione e digitalizzazione, due leve competitive non più opzionali ma obbligatorie per le imprese. Per questo motivo il ruolo del Digital Innovation Hub Lombardia sarà centrale nel percorso di valutazione e sostegno alle imprese. Vogliamo sostenere le filiere industriali lombarde, che sono il nostro asset strategico. Di fronte al cambiamento tecnologico vogliamo mettere in condizione tutte le imprese di poter affrontare questa importante sfida, per difendere la competitività e la crescita della nostra produzione. Per fare questo le aziende, soprattutto di piccole dimensioni, devono essere messe in grado di fare gli investimenti necessari, realizzando nuovi prodotti più performanti e adottando nuovi processi digitalizzati, più moderni e più competitivi».


«La crescita delle aziende del nostro territorio vede nelle soluzioni digitali un fattore abilitante” - dichiara Gianluigi Viscardi, Presidente del DIH Lombardia-, per questo motivo l'accordo siglato oggi offre un ulteriore strumento da mettere in campo nel portafoglio del Digital Innovation Hub Lombardia e delle antenne territoriali che lo compongono. Da sempre sono convinto che la capacità di fare sistema rappresenta un valore aggiunto per le nostre Pmi anche e soprattutto come leva per affrontare le sfide della trasformazione digitale».

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