In Boston Scientific Digitalizzazione a 360° e percorso tailor made per la Filiera Life Sciences

Intervista a Alessandra Gelera, Head of Public Affairs Boston Scientific Italia e capogruppo della filiera Life Sciences di Assolombarda

Boston Scientific è una multinazionale del dispositivo medico, il cui obiettivo è di migliorare, attraverso soluzioni mediche innovative, la salute e la qualità di vita di milioni di persone in tutto il mondo. Leader nel settore life sciences a livello internazionale, l’azienda è impegnata nel progresso scientifico rendendo disponibile ai pazienti un’ampia gamma di soluzioni ad alte prestazioni e tecnologicamente avanzate che si rivolgono a bisogni finora insoddisfatti, contribuendo a ridurre la spesa sanitaria globale.

 

 

Nel corso degli anni tutta la filiera è andata incontro ad un progressivo cambiamento del mercato e dei bisogni delle persone e l’adattamento a queste tendenze ha portato a prodotti innovativi ad alto impatto per la salute dei cittadini, non sempre facilmente accessibili sempre più interconnessi e capaci di generare dati, supportando la medicina predittiva. Un trend che ha modificato radicalmente il portafoglio prodotti e le pipeline di aziende del settore medtech come la nostra.

 Infatti, al giorno d’oggi, la filiera delle Scienze della Vita, nel suo insieme, dai fornitori agli erogatori, è accomunata dalla medesima necessità. Ovvero, approcciare il digitale a 360° e integrarlo sia all’interno del proprio portfolio prodotti/servizi sia nei processi aziendali. Parliamo quindi di un bisogno che si traduce nella necessità di riorganizzare i processi aziendali e i percorsi di cura secondo paradigmi differenti, rendendo le nuove soluzioni tecnologiche, sanitarie e non sanitarie, funzionali a questi processi.

 

 

Per fare un esempio concreto dal punto di vista dell’azienda che rappresento: esistono oggi defibrillatori dotati di sensori che possono predire con un mese di anticipo il verificarsi di un evento di scompenso, ma affinché la predizione si traduca in prevenzione occorre oggi un tassello in più che la tecnologia abilita ma che da sola non copre: è necessario pertanto un cambiamento organizzativo all’interno dei Sistemi Sanitari, la revisione dei processi, la creazione di reti e di connessioni tra gli attori in cui ciascuno ha ruoli e responsabilità chiare, convergenti verso l’esito di salute finale, quello che nella VBHC (Value Based Health Care) è il Valore.

 Questo esempio concreto mette in evidenza due aspetti importanti:

 

  1. la trasformazione digitale sta contribuendo a ridisegnare in maniera profonda i fattori di competitività e di successo anche nel mondo della salute. Sistemi sanitari più digitali sono anche maggiormente competitivi, efficienti ed efficaci, perché in grado di monitorare i livelli di salute e i processi alla base delle performance sanitarie ed economiche;
  2. l’innovazione digitale è già una realtà, ma resta ancora un elemento da sviluppare sia all’interno delle aziende che forniscono tecnologia (dalla digitalizzazione nei processi produttivi a quella legata alla gestione delle risorse umane) sia all’interno delle aziende sanitarie e del SSR che forniscono prestazioni.

In entrambi i casi è necessario lavorare sulla cultura aziendale e istituzionale, ma anche sulla formazione dei professionisti in grado di portare il cambiamento all’interno del setting aziendale e di governarlo.

 

 

La digitalizzazione, quindi, passa anche per il potenziamento di strutture già esistenti come il FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) e l’introduzione di nuove piattaforme in grado di supportare il comparto sanitario nel rispondere ai bisogni emergenti e crescenti della popolazione. Quello che è evidente, ad oggi, è la necessità di guidare un cambiamento culturale globale, di filiera, nel settore Life Sciences e in sanità, per garantire:

-          adozione di soluzioni innovative

-          capacità di utilizzo dell’innovazione

-          interoperabilità tra soluzioni differenti

-          raccolta dei dati sistemica, con standard omogenei, e banche dati comuni

-          investimenti del sistema pubblico e provato a favore della digitalizzazione dei processi

 

In definitiva, nella filiera delle Scienze della Vita, il digitale sta guidando un’importante transizione verso un sistema sempre più dinamico e avanzato, che potrebbe permettere di perseguire importanti obiettivi di salute (dalla medicina personalizzata, all’aumento delle condizioni di salute globali) e di performance (efficientamento della spesa e delle performance aziendali), con una crescente necessità di percorsi di re-skilling ed up-skilling delle risorse umane.

Da queste considerazioni, con la collaborazione del sistema Associativo con il DIH Lombardia e il confronto tra le realtà rappresentate, afferenti alla pluralità di segmenti della complessa e variegata industry Life Sciences, come Boston Scientific, abbiamo contribuito allo sviluppo di un percorso strutturato, tailor-made per le imprese della Filiera Life Science, a cui abbiamo preso direttamente parte, con i seguenti obiettivi:

  • identificare e conoscere i principali driver che nell’ambito del digitale stanno contribuendo all’evoluzione del settore;
  • analizzare la propensione delle imprese della Filiera riguardo all’innovazione digitale, attraverso attività di assesment delle singole realtà aziendali;
  • favorire lo sviluppo e la realizzazione di progetti di interesse aziendale verso il paradigma dell’Impresa 4.0.

Il percorso dedicato alle imprese della Filiera è stato suddiviso in tre differenti step integrati:

STEP 1 – WEBINAR DI ISPIRAZIONE/ATTIVAZIONE: serie di webinar per presentare le traiettorie più significative di innovazione digitale che, a livello internazionale, hanno importanti effetti sulla filiera di riferimento;

STEP 2 – ASSESMENT: le imprese della Filiera, sulla base degli stimoli forniti allo step 1, sono state coinvolte in vere e proprie attività di assesment, al fine di rilevare il livello di maturità digitale e individuare i progetti più utili a sostenere l’innovazione digitale in impresa;

STEP 3 – ANALISI DEL POSIZIONAMENTO DELLA FILIERA E SVILUPPO/REALIZZAZIONE DEI PROGETTI: al termine della fase di assesment è stata prevista l’analisi dei risultati complessivi per poi strutturare nuovi percorsi formativi e informativi dedicati alle imprese, per guidarle, anche attraverso la collaborazione con partner aziendali in ambito digital, nel processo di transizione digitale.

Come facilmente immaginabile, il percorso è in continuo sviluppo, e si alimenta delle esperienze che man mano emergono; la capacità distintiva degli ecosistemi risiede prioritariamente nell’opportunità di creare nuovi obiettivi, risultati e azioni grazie alle interconnessioni e alla “comunità di pratiche”.

Con le prime imprese che hanno completato il percorso di assesment è stata condivisa l’utilità di organizzare un approfondimento, strutturato intorno alle esigenze specifiche del settore, presso e con il Competence Center Made, uno dei principali punti di riferimento sul territorio. 

Credo fermamente che iniziative di questo tipo, che mettono assieme le competenze e le esperienze di realtà di livello diverso, dimostrano la rilevanza e la forza dei network associativi, che rappresentano una vera e propria piattaforma di scambio e un acceleratore per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese di tutti i settori merceologici.