La rete di imprese tessili Filo d'Oro: innovazione e sostenibilità

A cura di Marta Molinero e Stefano Rudilosso - Confindustria Como

Una rete d’impresa che contiene in sé una micro-filiera del prodotto serico, in grado di rispondere a tutte le esigenze del cliente grazie a una catena produttiva integrata e certificata dalle singole competenze degli anelli che la compongono. Si chiama Filo d’Oro, nome ispirato dai bozzoli di seta che quando vengono illuminati dal sole acquisiscono una luce che li fa apparire come preziose pepite del nobile metallo. Ne fanno parte le tessiture A. M. Taborelli e Clerici Tessuto & C., la stamperia Saraink, la Filatura Ongetta, l’orditura di G.T. 2000, le tintorie Ambrogio Pessina, Comofil, Filati Portichetto, ILTEP, Tintoria Iride e Tessilbiella - entrambe di Biella - e infine la commerciale T.o.t. Un’esperienza preziosa per la tradizione comasca, dove la concorrenzialità tra le aziende ha sempre rappresentato un ostacolo a legami duraturi tra esse.


A raccontarla è proprio uno dei protagonisti di questa rivoluzione societaria, Graziano Brenna, titolare della Tintoria Filati Portichetto e Presidente di Fondazione Setificio. “Il Filo d’Oro è un vero e proprio piccolo distretto: non manca nessun anello della filiera tessile. Possiamo partire dal bozzolo e arrivare al tessuto senza necessità alcuna di interventi dall’esterno; – spiega con il giusto orgoglio l’imprenditore comasco – in questo modo non solo abbiamo potuto allargare il business delle singole imprese che fanno parte della rete, ma sono state messe in comune le specificità di ognuna in modo da elevare il livello di tutte”. Il Filo d’Oro che unisce dodici imprese in realtà contiene anche un bel verde brillante: è quello della sostenibilità. Un concetto chiave che da semplice slogan è ormai divenuto un asset fondamentale per ogni azienda che voglia competere a livello globale, sempre più richiesto dai clienti, in particolar modo dai grandi marchi del settore moda, ma non solo. Proprio grazie alla rete, le imprese del Filo d’Oro hanno potuto beneficiare della ricerca, dell’innovazione, degli studi sulla sostenibilità che in alcune di esse erano stati fatti, permettendo così al network di raggiungere obiettivi importanti e sempre più rispettosi dell’ecosistema.


La rete di imprese risponde anche alla necessità di adeguarsi a un mercato globale che richiede sempre maggiore flessibilità e rapidità per l’evasione degli ordini, e alla comune volontà d’investire sulla qualità, anche attraverso la digitalizzazione dei processi e un’attenzione alle tecnologie. In quest’ottica, le aziende della rete il Filo d’Oro hanno partecipato alla realizzazione di un “Assessment di filiera” della maturità digitale con il supporto dell’Antenna Territoriale di Como del DIH Lombardia. L’obiettivo è stato quello di mappare la maturità digitale delle singole aziende, per poi analizzare i risultati in modo consolidato e produrre un report che scattasse una fotografia del livello di digitalizzazione dell’intera filiera, oltre che di fornire indicazioni per possibili azioni di evoluzione comuni. A tale scopo il DIH Lombardia ha inizialmente raggruppato le aziende partecipanti in cluster rappresentativi delle principali attività del ciclo tessile, per comprendere le specificità del processo e le esigenze delle varie imprese. I quattro macro-cluster identificati sono stati i seguenti: nobilitazione filati, nobilitazione tessuti, creazione tessuti e distribuzione, come illustrati nell’immagine.

 


Sono poi stati realizzati gli assessment di maturità digitale, considerando quattro dimensioni di analisi (Esecuzione, Monitoraggio e Controllo, Tecnologie ed Organizzazione) e i processi che formano la catena del valore (produzione, R&D, qualità, logistica, manutenzione, supply chain, marketing, risorse umana).

I risultati sono stati esaminati nel dettaglio e confrontati con un benchmark di 700 imprese che hanno svolto la valutazione della maturità digitale tramite la rete nazionale dei DIH di Confindustria. Sono state inoltre integrate logiche di filiera per identificare proposte di sviluppo a valore aggiunto. I risultati di tali analisi sono stati inseriti in un unico report consegnato alle aziende. Gli indici emersi dalla misurazione sono, in alcune aree, tra cui Produzione, R&D e qualità, più elevati rispetto al campione italiano, a conferma degli investimenti realizzati in tecnologie e del know-how presente sul territorio. Sono invece emerse potenzialità di miglioramento per quanto riguarda la supply chain attraverso azioni di integrazione digitale tra gli attori della filiera. Infine, all’interno del report sono state identificate le principali opportunità tecnologiche che emergono all’interno della value chain del settore tessile, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla ricerca e sviluppo, al processo di approvvigionamento dei materiali, alle relazioni con i fornitori, alla produzione e alla distribuzione, anche in considerazione dei più recenti trend di settore.

Sostenibilità, tracciabilità, innovazione e formazione caratterizzano la rete del Filo d’Oro. “Un’attenzione a trecentosessanta gradi – spiega Brenna – che parte dall’ambiente di lavoro continuamente monitorato in tutti i suoi aspetti, tra i quali il fattore acustico, e scende nel processo produttivo dove un’accurata selezione di materie coloranti ed ausiliari chimici a basso impatto ambientale garantisce qualità ai reflui di processo che, grazie alla fase finale di depurazione realizzata in impianti consortili, vengono restituiti puliti in natura. Particolare attenzione – prosegue – garantisce altresì emissioni in atmosfera totalmente prive di agenti inquinanti”. Un processo in continua evoluzione dal punto di vista ambientale, quello del Filo d’Oro, che naturalmente considera centrali anche gli aspetti energetici: “Una parte non trascurabile dei fabbisogni di energia elettrica viene prodotta da impianti fotovoltaici – sottolinea Brenna – mentre per quanto riguarda la parte termica abbiamo investito in generatori di vapore ad elevato rendimento di ultima generazione che, grazie a scambiatori di calore estremamente efficienti, permettono una considerevole riduzione dei consumi di gas metano”. Ma la ricerca per una sempre maggiore sostenibilità non tralascia, ovviamente, il prodotto: “Abbiamo investito molto – spiega Graziano Brenna – sulla ricerca di prodotti a bassissimo impatto ambientale che garantiscano il massimo livello di tutela per le persone che indosseranno i nostri tessuti. Il nostro laboratorio ricerca e sviluppo si occupa stabilmente di studiare soluzioni sempre più all’avanguardia per la tutela del cliente finale e per favorire la sostenibilità del prodotto. Alcuni anni fa le aziende della rete Filo d’Oro sono state tra le prime a sperimentare filati riciclati di poliestere, quali ad esempio l’italianissimo New Life di Sinterama. Ne è nato allora un progetto che ha visto una vera e propria mobilitazione a livello locale, con le scuole del territorio che hanno collaborato alla raccolta delle bottiglie in PET e le divisioni Moda di Setificio e Da Vinci – Ripamonti che hanno studiato alcune fasi lavorative fino ad arrivare alla confezione delle divise degli operatori ecologici del Comune di Como.

Di recente la rete ha registrato il marchio Wuerretex®, un esclusivo trattamento antigoccia che si applica direttamente sul filo e rende il tessuto water-repellent, permettendo così di eliminare la parte di post trattamenti o finissaggi con il suo consistente impatto ambientale e al tempo stesso di mantenere la mano naturale del capo e le caratteristiche del tessuto. Si tratta di una lavorazione fluoro-free e formaldeide-free, senza sostanze tossiche inquinanti che possono accumularsi all’interno dell'organismo attraverso tutte le vie di assorbimento.

A otto anni dalla creazione della rete il Filo d’Oro, il bilancio è quindi positivo grazie alla visione e alla capacità degli imprenditori di fare squadra e costruire progetti comuni.