Nata nel lontano 1802, passando nel corso degli anni attraverso tutte le tappe fondamentali della storia della tipografia, la Lazzati Industria Grafica rappresenta, ad oggi, la seconda azienda grafica più anziana sul territorio italiano. Produttrice di cataloghi per mobilifici o per il settore della moda e del lusso, libri d’arte, astucci e cartonati realizzati per brand del calibro di Luxottica, Ray-Ban, L’erbolario, MSC Crociere e McDonald.
Con una simile tradizione alle spalle, sembra quasi impossibile pensare che un’impresa plurisecolare possa parlare di Industria 4.0 e applicarla concretamente nei processi produttivi quotidiani. Questo è il mito che Roberto Salmini, Amministratore della storica tipografia di Casorate Sempione, ci tiene a sfatare a gran voce: “Nonostante la nostra evidente anzianità e i molti passaggi generazionali attraverso cui siamo passati, abbiamo sempre innovato, cercando non solo di stare al passo con i tempi, ma addirittura di precorrerli, guardando sempre al futuro”. Obiettivi portati avanti grazie ad acquisizioni e investimenti in tecnologie, in costante crescita negli ultimi anni: stampa offset e UV Led, digitale maxi-formato, cartotecnica, legatoria e nobilitazioni rappresentano la base tecnologica di un’azienda che dal 2002 a oggi ha investito un valore tra il 10% e il 15% del suo fatturato, facendo della qualità il suo marchio distintivo.
“Negli ultimi 25 anni abbiamo puntato molto sulla digitalizzazione dei processi, dalla struttura informatica di supporto alla gestione del dato variabile, ai flussi e strumenti software di prestampa, per la linearizzazione dei nostri processi – prosegue Salmini –. Abbiamo iniziato con i sistemi di preventivazione, di gestione della commessa, del consuntivo, della raccolta dati automatizzata e dei tempi di tutte le operazioni produttive, fino ad arrivare al magazzino automatico, una delle ultime implementazioni apportate in azienda per avere costantemente sott’occhio le giacenze e le disponibilità per poter fornire velocemente il prodotto, quasi in tempo reale, al cliente, tramite sistemi di archiviazione con barcode, tracciabili e facilmente individuabili”.
Dal punto di vista tecnico, già dal 1994 la Lazzati Industria Grafica nel campo della colorimetria (un sistema per calibrare il processo di stampa) e della densitometria, implementava sistemi di controllo e gestione del colore in grado di rendere le medesime qualità cromatiche sia a video che nelle prove certificate fornite ai clienti e, soprattutto, nel risultato stampa sulle macchine offset e nelle macchine digitali. Neppure il Coronavirus è stato in grado di fermare l’incessante progredire tecnologico della Lazzati che a febbraio, poco prima dello scoppio della pandemia, aveva avviato un processo di automatizzazione di tutti i flussi produttivi di prestampa. “Per noi è stata una sfida, portata avanti durante i mesi del lockdown da remoto insieme ai nostri partner belgi. Abbiamo affrontato una prima difficile fase che credo si protrarrà almeno fino alla fine di quest’anno per raggiungere il primo obiettivo desiderato”, precisa ancora Roberto Salmini.
In altre parole, per la Lazzati Industria Grafica, l’industria 4.0 è il mezzo con cui sopravvivere in un mercato tra i più tradizionali e storici: “Siamo sempre propensi ad automatizzare il più possibile i nostri flussi in maniera 4.0, perché crediamo che avere un flusso produttivo il più automatizzato possibile, preciso e senza errori sia garanzia di qualità, velocità ed economicità del nostro processo produttivo. Il nostro scopo ultimo è un’automatizzazione spinta, capace di limitare il più possibile le interpretazioni umane oggettive. Anche se la componente umana rimane e rimarrà sempre di notevole importanza e nessuna macchina potrà mai sostituire il giudizio finale dell’uomo”, chiosa Salmini.